Pholiota carbonaria (Fr.: Fr.) Sing.
Sinonimi: Pholiota highlandensis (Peck) Quadr.
Etimologia: dal latino carbonarius = carbonario, per la crescita su resti di legno bruciato.
Fungo antracofilo (che cresce in luoghi bruciati).
Cappello inferiore a 4 cm, con tonalità brune, rosso pesca, giallo, molto viscoso, appiccicoso, liscio lucente a tempo secco, il margine un po’ involuto negli esemplari giovani poi arrotondato, più chiaro del cappello e con evidenti residui di velo.
Lamelle di colore bruno chiaro con riflessi giallognoli, annesse. Gambo giallo canarino, decorato da fini squame a zebratura di colore del cappello, affusolato ricurvo alla base per la sua crescita cespitosa con una zona anulare ben evidente nella parte sottostante le lamelle di colore bianco. Carne bianca nel cappello più scura sopra le lamelle e nella parte basale del gambo, odore fungino, sapore leggermente amarognolo-astringente. Habitat sotto conifere in terreno bruciato.
La P. carbonaria è reperibile solo su terreni bruciati con residui di carboni in pinete dopo gli incendi, in effetti i nostri ritrovamenti sono avvenuti solo in boschi bruciati di aghifoglie; nella pineta del monte Salviano nel comune di Avezzano (Aq) dopo un grosso incendio; il 20/10/2008 nel cimitero di S.Sebastiano nel comune di Bisegna (Aq) dopo la bruciatura di un Abete,; il 08/11/2013 in località Nerone nel comune di Avezzano (Aq) sotto un pino nero (Pinus nigra) semi bruciato.
Luigi Curti